giovedì 14 marzo 2024

AI ACT UE OK dal Parlamento Europeo a tutela dei Giornalisti e dei Cittadini

 AI ACT UE OK dal Parlamento Europeo a tutela dei Giornalisti e dei Cittadini


www.TheObservatory.it 13 Marzo 2024. Dopo una lunga gestazione durata diversi mesi, oggi al Parlamento Europeo è stata approvata la prima legge che riguarda l'Intelligenza Artificiale, in acronimo “AI ACT”. Tutti i 27 Paesi componenti l'Unione avevano già dato il consenso al contenuto del provvedimento e la votazione ha approvato quasi all'unanimità l'atto con 523 favorevoli su 618 aventi diritto al voto. Tra le regole più importanti quella sulla tutela dei cittadini dalle fake news causate dalla modifica artificiale delle immagini, quindi a tutela, in primis, dei Giornalisti fotoreporter che si sono visti scippare l'artigianalità e la prassi consuetudinaria della professione da parte del “machine learning automatico” di ChatGPT o di altre OpenAI nascenti. Non potremo più vedere immagini del Papa col piumino o Trump arrestato senza la scritta “questa è un'immagine creata con AI”, quindi falsa, NON REALE, come del resto aveva richiesto pubblicamente più volte il delegato all'Intelligenza Italiana della Presidenza del Consiglio dei Ministri Padre Paolo Benanti (nell'immagine di apertura scansione del TG2 Post). Dietro la redazione dell'AI ACT c'è un'italiana: Lucilla Sioli (nel riquadro in basso a dx nell'immagine con il report dei voti). Prima di diventare legge europea, l'AI ACT dovrà passare l'approvazione del Consiglio UE. Con un post su X (ex Twitter) la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola rivendica il “Media ACT” a tutela dei Giornalisti, la prima categoria professionale ad essere colpita dagli effetti dell'Intelligenza Artificiale.




Sotto: alcuni post allarmanti sulla perdita di occupazione dei giornalisti



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giovedì 7 marzo 2024

L'ALBO dei DJ chiude ancora prima di nascere

L'ALBO dei DJ chiude ancora prima di nascere

www.TheObservatory.it  Milano, 7 marzo 2024 - Con una secca e sintetica e.mail la piattaforma del nascente Albo dei DJ comunica a tutti i simpatizzanti che non è stato raggiunto il quorum necessario, quindi CHIUDE. AMADEUS DJ (quello vero) aveva dato l'adesione anche se aveva manifestato alcune perplessità, qui di seguito elencate: 1 – nel periodo appena concluso del lockdown, cioè della chiusura di tutte le discoteche, un nuovo “balzello” burocratico non era davvero opportuno per una delle categorie più colpite dalla crisi; 2 – Pur riconoscendone il merito di avere a cuore la figura del DJ, la piattaforma, inizialmente dichiarata come gratuita, alla fine anch'essa aveva un costo e gravava con una quota annuale sulle malridotte tasche dei professionisti; 3 – i DJ hanno altri Albi (veri Ordini Professionali) a cui iscriversi, primo tra tutti l'Ordine dei Giornalisti al quale noti DJ sono iscritti da molti anni, ad esempio per assumere la Direzione responsabile di una Radio; occorre ricordare che una Emittente Radiofonica è - o deve avere nel suo organigramma gestionale - una Testata Giornalistica regolarmente registrata e con un Direttore Responsabile iscritto all'Ordine dei Giornalisti; ad esempio Claudio Cecchetto (fondatore Radio DeeJay) e Amedeo Recchi Ripani (AMADEUS DJ) sono entrambi iscritti all'Ordine dei Giornalisti di Milano (www.OdG.MI.it) . 

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