martedì 29 aprile 2025

TheObservatory.it Trump è convinto che cedendo la Crimea la guerra finirà

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Trump è convinto che cedendo la Crimea la guerra finirà


TheObservatory.it Roma 28 aprile 2025. Gli incontri diplomatici preliminari al funerale di Papa Francesco sono stati proficui, ma non definitivi, per una occasione irripetibile di scambio di opinioni tra i leader coinvolti sul da farsi per cercare di terminare lo scontro tra l'Ucraina e la Russia. Assente Putin per il mandato di arresto Europeo, i rimanenti Capi di Stato hanno cercato momenti di scambio, cosiddetti “bilaterali”. Molti commentatori hanno già dato per certo che la foto di Trump e Zelenski, seduti in disparte su due sedie all'interno della Basilica di San Pietro, sia destinata a passare alla storia. Ma la titolazione più azzeccata, a nostro giudizio, è quella data da RAI News nell'immediatezza degli eventi (in fotocopertina ore 01 e 30 del mattino del 28 Aprile 2025): Trump «Credo che L'Ucraina sia disposta a cedere la Crimea». In sostanza Trump crede che la guerra possa finire con la cessione della Crimea allo “Zar”. Del resto, riguardando i libri di storia, questa regione è sempre appartenuta alla Russia. Anche l'Ucraina è sempre stato territorio della Russia fino ad una molto discussa dichiarazione di indipendenza. Durante il mandato presidenziale di Nikita Chruščёv, nato al confine tra Russia e Ukraina, la capitale della Russia venne trasferita da Mosca a Kiev: una sorta di seconda capitale o succursale di Mosca e San Pietroburgo. Lo stesso Crusciof (si scrive Chruščёv ma si pronucia Crusciof), consapevole dell'unità rafforzata dei “tre” territori (Ukraina, Crimea, Russia) aveva deciso di annettere la Crimea all'Ucraina in contrasto però con il dettato della Carta Costituzionale, come peraltro riconosciuto dai costituzionalisti Russi negli anni a venire. In pratica è come se da noi in Italia si unissero la Lombardia con l'Emilia Romagna e il Veneto per rafforzare il potere economico contrattuale e negoziale dell'area più produttiva del nostro Paese, saltando il regime delle autonomie regionali e dei relativi articoli della nostra Costituzione, pertanto, la restituzione della Crimea alla Russia è una sorta di ripristino della legalità Costituzionale oltre che motivo di riappacificazione.

lunedì 21 aprile 2025

Papa Francesco è morto. Ultima Autorità ricevuta: i vertici USA.

 Papa Francesco è morto. Ultima Autorità ricevuta: i vertici USA.


www.TheObservatory.it 21 Aprile 2025. Papa Francesco è morto oggi in mattinata all'età di 88 anni. A renderlo noto sono le stesse fonti del Vaticano che ha messo in modalità “sede vacante” il sito ufficiale. Il pontefice non riusciva quasi più a parlare dopo la lunga e dolorosa degenza ospedaliera che ha diagnosticato una perniciosa e pericolosissima polmonite bilaterale. L'ultima autorità internazionale ricevuta proprio ieri: la famiglia del Vice Presidente degli USA, J. D. Vance, recentemente convertito al cattolicesimo.

giovedì 17 aprile 2025

Giornate del Made in Italy: la tutela inizia dal distretto, il caso Fermano Maceratese

 Giornate del Made in Italy: la tutela inizia dal distretto, il caso Fermano Maceratese

www.TheObservatory.it   Agenzia Giornalistica dell'Osservatorio sulla Giustizia. Redazionale del Direttore*.

Redazione centrale – Milano, 17 Aprile 2025. Si chiude oggi la tre giorni celebrativa del Made in Italy, voluta lo scorso anno dal Ministro D'Urso, ma gli eventi collegati all'iniziativa dureranno fino al mese di Maggio. Dieci anni fa, sempre in questo periodo, avevo partecipato attivamente ad un convegno di tecnici per la valutazione complessiva del Made in Italy (vedi LINK), giungendo alla facile e prevedibile conclusione che per difendere le nostre eccellenze non si può generalizzare tutta la tipologia delle numerose variabili che si contraddistinguono su basi territoriali di produzione: i Distretti. Per quanto concerne l'accessorio moda, il Distretto del Fermano Maceratese ha il più alto numero di imprese e maestranze su tutto il territorio nazionale. La fiera internazionale più importante del mondo per questo settore, il Micam di Milano Rho, registra ogni anno il più alto numero di imprese partecipanti che provengono dal Fermano Maceratese più o meno 60 dal Fermano e 40 dal Maceratese. Detto questo bisogna dire che nel corso dei decenni si sono succedute iniziative contrapposte tra politici locali e associazioni di categoria su come procedere per la tutela del distretto. Durante il boom economico degli anni 60/70 le associazioni di categoria erano presenti in minor numero e con minor peso burocratico sulla vita delle imprese, ad esempio a Fermo esisteva solo una associazione degli industriali e dei commercianti, in Corso Cavour, a cui potevano registrarsi sia i produttori di calzature che i loro rivenditori sul territorio provinciale (LINK di pubblicazione bolletta/quota associativa). La Confcommercio ancora non esisteva in queste zone. Era presente, inoltre, solo una associazione di Artigiani, la Confartigianato con sede centrale a Roma e sede Provinciale a Ascoli Piceno, ma era molto staccata dalle realtà produttive di Fermo, Torre San Patrizio, Montegranaro, Porto S. Elpidio, Monte Urano e tutti i comuni più rappresentativi del distretto. Per sintesi arriviamo alla fine degli anni '90 quando Paolo Petrini, l'allora sindaco di Porto Sant'Elpidio, decise in accordo con Civitanova Marche ed altri (pochi) comuni del distretto Fermano Maceratese, di costituire un “Comitato di indirizzo” che venne chiamato per sintesi con un bruttissimo acronimo = “Co.i.co”. Durò poco. Ci provò anche il dottor Mario Spacca a tentare di farlo proseguire ma senza successo. Le problematiche di coesione derivavano dalle troppe burocrazie coinvolte, non solo i Comuni ma anche le Province volevano dire la loro, per di più con la nascita della Provincia di Fermo e di una ulteriore Camera di Commercio. Vi furono vere e proprie guerre territoriali tra le varie confindustrie: epica la battaglia tra U.I.F (la territoriale di Fermo si chiamava in quel periodo Unione Industriali del Fermano) e la Confindustria Ascoli. Fortunatamente la riforma Renzi della metà degli anni '10 del duemila ha permesso di chiudere tutte le dislocazioni provinciali delle Camere di Commercio lasciandone solo una per ogni Regione. Vista la confusione di ruoli e di iniziative, all'inizio del nuovo millennio, precisamente a fine gennaio del 2000, l'Osservatorio sulla Giustizia sotto la mia direzione, ha fondato il primo vero marchio distrettuale: il Made in Fermano Maceratese – Italy, riconosciuto dal Ministero dell'Industria, ora Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Dal 2000 ad oggi, quindi da oltre un quarto di secolo, il marchio Made in Fermano Maceratese è stato sempre operativo e non ha mai avuto alcun contenzioso sulla validità o sulla originalità. Rimane quindi assai difficile comprendere come mai, ancora oggi, alcuni politici locali cerchino, a varie riprese e in vari periodi, di riproporre i più assurdi e improbabili marchi “zonali” che nulla hanno a che vedere con la realtà produttiva territoriale, creando ancora più confusione e preoccupazione tra gli imprenditori che non hanno alcun bisogno di ulteriori burocrazie e disciplinari forzosamente introdotti per la tutela della filiera. Per di più proposte che partono da politici locali che non hanno mai toccato una promonta o un banco dei tagliatori, quindi senza sapere di ciò di cui parlano. Un nuovo consorzio costituito recentemente dal Comune di Monte Urano vorrebbe far riconoscere l'IGP (acronimo di Identità Geografica Protetta) ai prodotti del distretto. Bene, lo si faccia, però NON CON ALTRI MARCHI che creerebbero ulteriore confusione, ma semplicemente aggiungendo la scritta IGP al marchio distrettuale per eccellenza, quello del Made in Fermano Maceratese – Italy, così come illustrato sotto. L'alternativa assai più costosa sarebbe quella di affidare l'identificazione con una etichetta filigranata prodotta dalla Zecca dello Stato con un codice unico matricola per ogni prodotto, come egregiamente illustrato dal brillante servizio del TG1 andato in onda il primo dei tre giorni del Made in Italy, il 15 aprile scorso (scansioni allegate in Rassegna Stampa). Prima di chiudere vi invito a leggere un mio ultimo articolo pubblicato poco prima dell'introduzione dei dazi di Trump LINK  

*Dott. Amedeo Recchi (in fotocopertina) direttore di TheObservatory.it agenzia giornalistica dell'Osservatorio sulla Giustizia. Due lauree in giornalismo e fotogiornalismo: semiotica e deontologia la prima; etica e intelligenza artificiale la seconda (magistrale). Iscritto dagli anni '90 all'Ordine dei Giornalisti di Milano. Ha fondato l'Osservatorio sulla Giustizia quando era Coadiutore tecnico al Tribunale di Milano, durante gli anni di “Tangentopoli”. Nato in una delle famiglie imprenditoriali calzaturiere del distretto fermano maceratese è cresciuto a “pane e scarpe” dall'infanzia fino all'adolescenza per poi optare definitivamente per la professione giornalistica. Si è arruolato nel Corpo della Guardia di Finanza nel 1992 subito dopo gli attentati a Falcone e Borsellino, spinto dalla voglia di dare un contributo fattivo alla lotta contro la criminalità organizzata. Invece di fare la tradizionale carriera militare ha optato per la operatività “civile” collaborando professionalmente con alcuni dei più importanti studi legali tributari e finanziari di Milano. Esperto nella tutela dei marchi e nella lotta alla contraffazione, ha portato con successo brillanti operazioni in collaborazione tra l'Osservatorio sulla Giustizia e la Guardia di Finanza riuscendo a ribaltare sentenze in Cassazione a favore della doppia perseguibilità (cumulabile) dei reati di ricettazione (per chi compra), contraffazione e vendita di prodotti con marchio contraffatto (per chi compra per poi rivendere nei lungomari o nei centri storici delle città con più forte appeal turistico ricettivo).


sopra: il Marchio originale Registrato all'inizio del 2000 e riconosciuto dal Ministero delle imprese e del made in Italy

Sotto: la rassegna stampa del 15 Aprile 2025 tratta dal TG1





Quando e se verrà riconosciuto l'IGP occorrerà semplicemente aggiungere l'acronimo al Marchio forte già consolidato Made in Fermano Maceratese – Italy. IGP, come illustrato sotto (rispetto alla seconda di copertina più sopra)

Per la cronaca e la cronologia storica devo citare il fatto che l'unico disciplinare che avevo previsto per gli imprenditori era quello di “non litigare” “no litigation! Please” (tra fornitori/clienti, consumatori, Autorità ed altri), con il sistema di alternative dispute resolution depositato nel 2002 al Comune di Fermo e consultabile nell'Albo Pretorio per oltre un mese. In tale occasione sono stato anche ricevuto dal Sindaco Saturnino Di Ruscio per spiegare bene come utilizzare il marchio distrettuale. LINK ultima pubblicazione del documento (copertina iniziale del fascicolocol timbro di deposito al Comune di Fermo) e relative pec ai Comuni del Distretto.

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venerdì 24 gennaio 2025

OSSERVATORIO GIUSTIZIA: 24 Gennaio Festa dei Giornalisti una riflessione sulla Libera Stampa Riformista

 24 Gennaio Festa dei Giornalisti

una riflessione sulla Libera Stampa Riformista


OSSERVATORIO GIUSTIZIA – Redazionale del Direttore*. 24 Gennaio 2025.

Siamo giunti, quest'anno, al “Quarto di Secolo” dal Grande Giubileo del Giornalista celebrato il 24 Gennaio 2000 presso la Casa dell'Arcivescovo di Ascoli Piceno (LINK) . La festa ufficiale si tenne poi con la Concelebrazione Eucaristica in Sala Nervi, celebrata dall'allora Capo dell'Intelligence internazionale del Vaticano S.Em. Cardinal Roger Etchegaray, in presenza, ovviamente del Santo Padre San Giovanni Paolo II. In questa ricorrenza, invece di parlare di “cose ecclesiali”, intendo porre in evidenza una figura di particolare rilievo sullo scenario nazionale e internazionale (per l'Atlantismo e non solo): CRAXI, osannato pochi giorni fa anche dal Capo dello Stato, Mattarella, un Presidente della Repubblica sempre attento alla garanzia dei diritti di una Libera Stampa civile e democratica. Non intendo qui fare un resoconto storico sulla Libera Stampa Democratica e Riformista in Italia, dalla metà dell'800 ad oggi, ma vorrei porre l'attenzione su dei “falsi storici” che circolano sulle nostre “cattedre editoriali”. Mi riferisco, in particolare, ad una recente trasmissione televisiva irradiata da LA7 dove uno storico, in un teatro del nord Italia, ha presentato il “Corriere Italiano” come un Giornale Fascista, FONDATO DAI FASCISTI, e responsabile della morte di Matteotti. Il Corriere Italiano, in verità, era già presente nello scenario nazionale fin dalla seconda metà dell'ottocento, ne potete vedere una copia zoommando in alto a destra nella fotocopertina (è una copia dell'edizione di Firenze del 1870 quando Mussolini doveva ancora nascere). Arrivando ai nostri giorni, lo scenario dell'editoria sociale liberale e riformista è stato decisamente democratizzato dall'ingresso dell'editoria on line. Anche noi dell'Osservatorio sulla Giustizia, fondato al Tribunale di Milano durante il periodo storico di “Tangentopoli”, abbiamo dovuto rinunciare alla carta per passare alla diffusione via web. Al centro della fotocopertina abbiamo messo la figura di Bettino Craxi, non con uno dei tanti ultimi libri usciti post mortem in sua memoria (che “difficilmente” potrebbero essere smentiti dal diretto interessato), bensì con un libro distribuito quando lui era ancora in vita (quindi potendo egli stesso smentire eventuali bufale), esattamente come supplemento al n° 3 del 1997 di Critica Sociale, la rivista storica fondata da Filippo Turati e diretta dal bravo collega Stefano Carluccio (che è anche direttore della Biblioteca di Brera). In questo libro titolato “Bettino Craxi, guerra d'Africa” si riportano molte considerazioni del Leader Socialista Riformista dall'esilio, firmate con l'alias di Edmod Dantès, la mitica figura romantica del celebre romanzo del Conte di Montecristo di Alexandre Dumas, in questi giorni in TV su RAI Uno. Edmond Dantès, come Craxi, venne esiliato per un alto tradimento di “Compagni di Viaggio”. Nelle lettere di “Edmond Dantès” (rectius Bettino Craxi) pubblicate nel libro, apprezziamo le considerazioni su una “Milano Terrorizzata” dal “Manipulitismo dilagante” di quegli anni, con la spettacolarizzazione del “Processo Mediatico Giudiziario”. Nel libro c'è anche un riferimento all'aspetto cristiano di oggi, giornata di San Francesco di Sales Patrono dei Giornalisti, a pagina 151 Craxi richiama l'Editto di Milano del 313, voluto dall'Imperatore Costantino Augusto per professare liberamente la religione e restituire il possesso dei beni dei cristiani (quindi anche delle Chiese e dei suoi inestimabili tesori) in precedenza sequestrati dai seguaci di Diocleziano.

direttore: dottor Amedeo Recchi – giornalista tessera n° 087671 (Ordine dei Giornalisti di Milano) due lauree in Etica del Giornalismo, Fondatore e direttore dell'Osservatorio sulla Giustizia – Registro Nazionale della Stampa n° 6894 (roc) – attenzione: il primo sito ufficiale www.OSSERVATORIOsullaGIUSTIZIA.it a seguito di vari pesantissimi attacchi hacker avvenuti tra il 2011 e il 2013 (erano presenti anche molte informazioni di intelligence desecretate ma “scomode”), è stato reindirizzato prima su https://Osservatorio-Giustizia.blogspot.com e poi su https://TheObservatoryOfJustice.blogspot.com 

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