TheObservatory.it
Trump è convinto che cedendo la Crimea la guerra finirà
TheObservatory.it Roma 28 aprile 2025. Gli incontri diplomatici preliminari al funerale
di Papa Francesco sono stati proficui, ma non definitivi, per una
occasione irripetibile di scambio di opinioni tra i leader coinvolti
sul da farsi per cercare di terminare lo scontro tra l'Ucraina e la
Russia. Assente Putin per il mandato di arresto Europeo, i rimanenti
Capi di Stato hanno cercato momenti di scambio, cosiddetti
“bilaterali”. Molti commentatori hanno già dato per certo che la
foto di Trump e Zelenski, seduti in disparte su due sedie all'interno
della Basilica di San Pietro, sia destinata a passare alla storia. Ma
la titolazione più azzeccata, a nostro giudizio, è quella data da
RAI News nell'immediatezza degli eventi (in fotocopertina ore 01 e 30
del mattino del 28 Aprile 2025): Trump «Credo
che L'Ucraina sia disposta a cedere la Crimea». In sostanza Trump
crede che la guerra possa finire con la cessione della Crimea allo
“Zar”. Del resto, riguardando i libri di storia, questa regione è
sempre appartenuta alla Russia. Anche l'Ucraina è sempre stato
territorio della Russia fino ad una molto discussa dichiarazione di
indipendenza. Durante il mandato presidenziale di Nikita
Chruščёv,
nato al confine tra Russia e Ukraina, la capitale della Russia venne
trasferita da Mosca a Kiev: una sorta di seconda capitale o
succursale di Mosca e San Pietroburgo. Lo stesso Crusciof (si scrive
Chruščёv
ma si pronucia Crusciof),
consapevole dell'unità rafforzata dei “tre” territori (Ukraina,
Crimea, Russia) aveva deciso di annettere la Crimea all'Ucraina in
contrasto però con il dettato della Carta Costituzionale, come
peraltro riconosciuto dai costituzionalisti Russi negli anni a
venire. In pratica è come se da noi in Italia si unissero la
Lombardia con l'Emilia Romagna e il Veneto per rafforzare il potere
economico contrattuale e negoziale dell'area più produttiva del
nostro Paese, saltando il regime delle autonomie regionali e dei
relativi articoli della nostra Costituzione, pertanto, la
restituzione della Crimea alla Russia è una sorta di ripristino
della legalità Costituzionale oltre che motivo di riappacificazione.
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Trump è convinto che cedendo la Crimea la guerra finirà
TheObservatory.it Roma 28 aprile 2025. Gli incontri diplomatici preliminari al funerale
di Papa Francesco sono stati proficui, ma non definitivi, per una
occasione irripetibile di scambio di opinioni tra i leader coinvolti
sul da farsi per cercare di terminare lo scontro tra l'Ucraina e la
Russia. Assente Putin per il mandato di arresto Europeo, i rimanenti
Capi di Stato hanno cercato momenti di scambio, cosiddetti
“bilaterali”. Molti commentatori hanno già dato per certo che la
foto di Trump e Zelenski, seduti in disparte su due sedie all'interno
della Basilica di San Pietro, sia destinata a passare alla storia. Ma
la titolazione più azzeccata, a nostro giudizio, è quella data da
RAI News nell'immediatezza degli eventi (in fotocopertina ore 01 e 30
del mattino del 28 Aprile 2025): Trump «Credo
che L'Ucraina sia disposta a cedere la Crimea». In sostanza Trump
crede che la guerra possa finire con la cessione della Crimea allo
“Zar”. Del resto, riguardando i libri di storia, questa regione è
sempre appartenuta alla Russia. Anche l'Ucraina è sempre stato
territorio della Russia fino ad una molto discussa dichiarazione di
indipendenza. Durante il mandato presidenziale di Nikita
Chruščёv,
nato al confine tra Russia e Ukraina, la capitale della Russia venne
trasferita da Mosca a Kiev: una sorta di seconda capitale o
succursale di Mosca e San Pietroburgo. Lo stesso Crusciof (si scrive
Chruščёv
ma si pronucia Crusciof),
consapevole dell'unità rafforzata dei “tre” territori (Ukraina,
Crimea, Russia) aveva deciso di annettere la Crimea all'Ucraina in
contrasto però con il dettato della Carta Costituzionale, come
peraltro riconosciuto dai costituzionalisti Russi negli anni a
venire. In pratica è come se da noi in Italia si unissero la
Lombardia con l'Emilia Romagna e il Veneto per rafforzare il potere
economico contrattuale e negoziale dell'area più produttiva del
nostro Paese, saltando il regime delle autonomie regionali e dei
relativi articoli della nostra Costituzione, pertanto, la
restituzione della Crimea alla Russia è una sorta di ripristino
della legalità Costituzionale oltre che motivo di riappacificazione.
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