domenica 15 novembre 2020

Bonus a Partite IVA in base all'ISEE non su colore Regione

Bonus a Partite IVA in base all'ISEE

e non in base al colore della Regione

questa sarebbe l'unica scelta di buon senso che dovrebbe eticamente fare Conte con il suo Governo

TheObservatory.it – Roma – Palazzo Chigi 14.11.2020 ore 20,00. Con l'emanazione dei nuovi colori delle Regioni scattano ulteriori restrizioni a macchia di leopardo. Ma la crisi è generalizzata ovunque, in tutto il Paese: non si possono dare i bonus qua e là sulla base del colore ma distribuendo con senso etico e da buon padre di famiglia i bonus minimi di almeno 600/1.000 euro a tutti gli autonomi Partite Iva sulla base della dichiarazione ISEE, unico strumento riconosciuto dall'INPS e dallo Stato per dimostrare e certificare il proprio tenore di vita, non essendo peraltro gli autonomi obbligati al deposito del bilancio annuale o semestrale come le grandi Società di Capitali. Questa sarebbe l'unica scelta ETICA e di BUON SENSO che il premier Giuseppe Conte e i suoi Ministri (Lavoro, Economia, Sviluppo) dovrebbero fare. Tutti i territori regionali, tutte le città con forte appeal al turismo, hanno ugualmente ricevuto un drastico calo delle vendite in particolare Lusso, Abbigliamento, Accessori moda, somministrazione alimenti/bevande/Intrattenimento a causa della massiccia riduzione delle persone che girano nei centri storici e nei locali: oltre alle limitazioni ai Ristoranti/Bar ci sono le Discoteche, una vera e propria INDUSTRIA che dà lavoro diretto e sopratutto INDOTTO a migliaia di Lavoratori con Partita IVA!! sono chiuse in TUTTA ITALIA dallo scorso mese di Febbraio e TUTTI GLI AUTONOMI che lavorano esclusivamente con i Locali da Ballo o locali equiparabili E SONO TANTI (Giornalisti fotoreporter/ Giornalisti addetti agli Uffici Stampa, Modelle/PR, addetti alla sicurezza, esperti di marketing e organizzazione aziendale/consulenza aziendale, commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, ecc. iscritti alla Gestione Separata INPS o alle Casse Private) risultano sprovvisti di ogni tutela e ammortizzatore sociale, i più fortunati hanno ricevuto i tre bonus di marzo, aprile e maggio poi più nulla. Inoltre va sottolineato che la crisi economica è generale e non possono farsi scelte sulla base dei codici Istat/Atecofin generando “figli e figliastri” dando ad alcuni Imprenditori il 400% dei Ristori e ad altri “illustri esclusi” neanche un euro, specialmente nelle fasce più deboli della filiera, considerando inoltre che è impossibile dare ai Giornalisti con Partita IVA il Bonus di indennità sulla base del codice atecofin: la stragrande maggioranza di questa categoria professionale è iscritta all'Albo dei Giornalisti Pubblicisti, quindi questi lavoratori autonomi utilizzano altri e variegati codici atecofin, pertanto si dovrebbe procedere solo ed esclusivamente dando l'automatismo di accredito attraverso il rinnovo della domanda INPS presentata ed accolta per i bonus di inizio pandemia. Altrimenti continuerà inesorabilmente a verificarsi la disparità di trattamento che è stata creata con il “Ristori 1” e il “Ristori bis”. A tal proposito stride la cifra di 750 euro dati dallo Stato col “reddito di cittadinanza” a chi sostanzialmente non ha voglia di cercarsi un lavoro rispetto agli “ZERO EURO” assegnati a chi lotta con i denti per cercare di generare un flusso economico attivo per il Paese, cioè le piccole Partite IVA, da sempre la cosiddetta “spina dorsale” dell'Economia Italiana

Redazionale firmato dal Direttore Responsabile

Prof. Amedeo Recchi Ripani

Giornalista Giuridico Economico (Master Triennale Commercialisti Milano)

Professore Emerito (già a Contratto) di Comunicazioni Sociali Legge Regione Marche75/97

già Coadiutore della 2^ Sez.Civile (Crisi d'Impresa) del Tribunale di Milano

Fondatore e Direttore dell'Osservatorio sulla Giustizia (anni '90 Tribunale Milano)

Testata Giornalistica accreditata al Registro Nazionale della Stampa n° 6894 roc

sito/dominio ufficiale: www.OSSERVATORIOsullaGIUSTIZIA.it

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